PRODOTTI: IL VASCAPUN DELLA BARAGGIA

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Luigi Cammarota

SD Cinematografica

40 Min.

HD

Ogni fine è un nuovo inizio. La fine del pascolo estivo in montagna è il principio del pascolo invernale di pianura, meno conosciuto, che ancora si pratica nel biellese. Olimpio è nato nella stalla. Sua mamma stava mietendo il grano e non fece in tempo a raggiungere la casa! Quando la “levatrice” arrivò, sul calesse di suo papà, trovarono la mamma sul fieno, con il bambino. Era una bella giornata del luglio 1941. Da allora Olimpio ha sempre vissuto qui, nelle terre vicino a Biella, ricche di pascoli. Le pecore sono da sempre la sua passione.
Alessandro Masiero è scultore per passione, per lui la pastorizia è vita, tradizione, ispirazione. Ha lavorato tutta la vita come dirigente di un lanificio.
Ha visto questo mondo cambiare. Ma ha sempre coltivato il suo lato artistico, e cosa poteva riprodurre con colori e pennelli, ma soprattutto con la creta, se non pastori, pecore e cani? Con il legno di un vecchio ciliegio, ha scolpito un personaggio mitico del territorio biellese: il pastore della Baraggia, la steppa delle colline moreniche biellesi, una sorta di savana in miniatura, con il suo “Vascapun”, il mantello invernale fatto di paglia, che lo riparava dalla pioggia.
Sulle vie dei pastori c’è molta storia, dalla preistoria ad oggi, attraverso i monasteri dell’anno mille, che possedevano i pascoli migliori. Daniele è il custode del monastero cluniacense di Castelletto Cervo. Mentre ne racconta segreti e leggende, con la paglia di fiume e gli steli della tifa ricostruisce un modello dell’antico mantello dei pastori, appunto il “vascapun”.
Olimpio, dopo la sua breve ma complicata transumanza lungo il corso del torrente, giunto sui nuovi pascoli si prepara il giaciglio per la notte, sistemato nella vecchia utilitaria. Come sempre passerà la notte con il gregge, per proteggere le sue pecore dai lupi... ma non da quelli a quattro zampe. “Quelli a due gambe”, mormora con un sorriso.