PRODOTTI: VJOSA, LA REGINA BLU

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Luigi Cammarota

SD Cinematografica

43 min.

HD

Il fiume Vjosa, Voiussa in italiano, Aoos in greco, è l’ultimo fiume selvaggio d’Europa. Ma non per molto. Si teme che il suo insostituibile valore ambientale sarà sacrificato in nome della fame di energia e dello sviluppo economico.
Nasce in Grecia, nel Parco Nazionale del Pindo, la catena montuosa che unisce Grecia e Macedonia, e dopo aver attraversato l’Albania meridionale sfocia nel canale di Otranto, a nord di Valona. Lungo 280 chilometri, fluisce in un bacino idrografico di quasi settemila chilometri quadrati. La zona attraversata dal fiume è detta “il Cuore blu d’Europa” perché regala scorci di straordinaria bellezza e attraversa alcuni dei territori più belli e incontaminati della penisola balcanica. Questo paradiso terrestre di acque, rocce e boschi potrebbe ben presto scomparire. Nei programmi del governo albanese c’è la costruzione di ben 36 dighe, che deturperebbero le aree protette che il Vjosa attraversa, con danni irreparabili alla vita delle comunità tradizionali che vivono del suo corso, oltre a distruggere una biodiversità unica, con diverse specie in via di estinzione, come la lince, che potrebbe scomparire. Qui si pesca ancora il salmone selvaggio e se sparissero i corsi d’acqua sparirebbe anche l’ultima popolazione europea.
Questa zona fa parte della lista dei Geoparchi dell’Unesco, per le caratteristiche naturali e storiche uniche, con una vegetazione che passa dalla flora mediterranea a quella alpina e dove vivono 140 specie di uccelli tra i quali avvoltoi e aquile e tutte le specie di mammiferi europei fino agli orsi e i lupi.
Lungo il corso del fiume ci sono mulattiere e ponti dove un tempo passavano i mercanti con i muli carichi di merci diretti al nord. Alcuni sono capolavori di ingegneria, come la Scala di Vradetho o i tre archi del ponte di Plakida, dove una campanella avverte quando il vento è così forte da buttarti giù, nelle rapide del fiume cristallino.