PRODOTTI: L'ARTE DEL MAGUEY

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Luigi Cammarota

SD Cinematografica

43 min.

HD

Pallasca è un villaggio a 3400 metri sul versante nord della Cordigliera Blanca del Perù. Case di fango e paglia, una scarna economia rurale d'alta quota, ci si arriva con un’incredibile strada a tornanti mozzafiato, unico collegamento con Lima e le altre città della costa, valicando la Punta Olimpica, il solo passo disponibile a 5200 metri, più alto della vetta del nostro Monte Bianco.
Qui un importante laboratorio per la scultura del “maguey”. Meglio conosciuta come agave americana, questa pianta è diffusa in centro e sud America, e attorno ad essa fioriscono miti e leggende. E’ chiamato l’albero delle meraviglie. Simile all’aloe di origine africana, è conosciuta da millenni per i molteplici impieghi: cibo per uomini e animali, sciroppi e liquori come il mezcal e la tequila, farmaci e fibre vegetali per corde, cesti, tessuti e tappeti, come il sisal. Pochi conoscono un ulteriore impiego dell’agave americana, che quando fiorisce, una sola volta nella vita, sviluppa un fusto cilindrico, lungo tre metri e più, che sostiene le infiorescenze, largo fino a venti centimetri, resistente ma molto leggero, come la balsa, una sorta di polistirene espanso vegetale.
Da secoli nei villaggi del Perù è impiegato per molti usi, dai ponti in corda intrecciata ai tetti delle case e soprattutto, dopo la colonizzazione spagnola, per la fabbricazione di statue. Con questo materiale così leggero e compatto si possono modellare sculture enormi ma al tempo stesso facilmente trasportabili, ad esempio nelle processioni. I laboratori di Pallasca, Punchao e San Louis, gestiti da volontari italiani, cercano di riannodare i fili spezzati della cultura precolombiana delle popolazioni andine, applicando tecniche semplicissime e ancestrali per la lavorazione di questo materiale straordinario, ecologico e perfettamente naturale.